UN’EREDITÀ SPECIALE

Il testamento di Alessandro

“Bambine, vi lascio in eredità la scelta totale del Vangelo
e la possibilità di studiare fino alla laurea.”

– Alessandro Nottegar

LA FIGLIA FRANCESCA RICORDA

Quando il papà ci ha lasciato il suo testamento spirituale, eravamo al mare: erano gli ultimi giorni di vacanza e stavamo andando in spiaggia tutti e cinque insieme. Era il 14 settembre 1986.

Era una caratteristica del papà fare discorsi importanti nel modo più semplice.

Il papà ci ha detto: “Voi sapete che ogni genitore lavora e mette da parte soldi, compra appartamenti e beni da lasciare ai propri figli. Se lavorassi tutta la vita, penso che al massimo potrei comprarvi un appartamento per ciascuna.

HO VENDUTO TUTTO PER IL SIGNORE

Ecco, ho voluto dare i miei campi e tutti i nostri risparmi al Signore per comprare la casa per la comunità.

Perciò non vi lascio nessuna eredità, né conti in banca, né case, né terre…

Quello che vi lascio è l’esempio della scelta totale del Vangelo, e la possibilità di studiare fino alla laurea, se ne avrete voglia”.

IL TESORO PREZIOSO

Allora non avevo capito bene di cosa parlasse papà, né avevo capito fino in fondo cosa fosse successo quattro giorni dopo, quando l’hanno portato di corsa all’ospedale e non è più tornato a casa.

Sia io che le mie sorelle abbiamo studiato e ci siamo laureate, come il papà ci aveva promesso. Non ci è mai mancato nulla: il papà ha mantenuto la sua parola.

Davvero Cristo era il suo tesoro e considerava il Vangelo molto più prezioso dei soldi e dei beni materiali: per questo ha voluto lasciarlo a noi in eredità.

Cosa dicono di lui…

Luisa Scipionato

“Un aspetto che mi piaceva tanto di lui era che non era attaccato ai soldi. Quando prendeva lo stipendio, la prima cosa che faceva era dare il 10% in carità”.

– la moglie Luisa

Roberta carpenè

“Alessandro mostrava di pensare costantemente alla vita eterna. Diceva sempre: - Dobbiamo pensare al paradiso e non solo a questa terra. Dobbiamo vivere sempre come se fosse l’ultimo giorno della nostra vita - ”.

– Roberta Carpenè

Bruno Signorini

“Un giorno un sacerdote chiese ad Alessandro: - Ma tu che sei medico, non pensi alla tua famiglia, al futuro delle tue figlie? -. Alessandro rispose: - L’eredità che lascerò alle mie figlie sarà l’esempio di vita. Non lascerò loro sostanze, ma che imparino a fare la volontà di Dio -”.

– Bruno Signorini

don Pietro Cunegatti

“Ho apprezzato anche il senso di povertà di Alessandro. Non andava in cerca di soldi e dello status. Andava in bicicletta. Come famiglia erano modestissimi nel vitto, nei vestiti, nei giocattoli delle bambine ed erano anche molto attenti ad aiutare i poveri”.

– don Pietro Cunegatti